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Pur
dalle brevi note precedenti risulta che la natura, la qualità
e la quantità delle risorse idrotermali ischitane è
tale da consentire di leggere le trasformazioni che hanno interessato
l'Isola attraverso i caratteri particolari che lo sviluppo turistico
vi ha assunto, proprio con l'affermarsi del termalismo curativo.
Conosciute
sin dall'antichità e rilanciate nell'ottocento a livello elitario,
le attività connesse allo sfruttamento delle risorse idrotermali
sono infatti divenute in anni recenti il fattore decisivo nella trasformazione
economica, sociale e insediativa dell'Isola.
In particolare, è a partire dagli anni '60 che viene individuata
nell'industria turistica non solo una valida alternativa alla vecchia
economia agricola in via di regressione, ma il nuovo punto di forza
dello sviluppo locale. Di conseguenza, alla storica monocoltura del
vigneto si sostituisce poco a poco la monocoltura del termalismo.
Le prime incentivazioni turistiche lanciate a livello nazionale e
internazionale si polarizzano su Lacco Ameno e Ischia Porto ove vengono
realizzati grandi complessi termali, attrezzature alberghiere a carattere
residenziale, Parchi termali impostati sul principio del termalismo
all'aria aperta. In breve il processo si estende ai versanti occidentali
e meridionali dell'Isola, in zone costiere o ad alto quoziente di
panoramicità, con attività imprenditoriali diffuse tese
a soddisfare una domanda ormai di massa. |
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