Sorgente di Olmitello

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57 Via Maronti
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Al momento l'area è chiusa al pubblico per interventi di messa in sicurezza

Dove si trova la sorgente

A due passi da Sant’Angelo e dai giardini termali Aphrodite Apollon, su una delle più calde falde Termali dell’isola, in un piccolo fazzoletto di spiaggia dei maronti, da secoli il respiro di Tifeo fuoriesce dalle profondità della terra. Un fenomeno molto interessante dovuto all’attività vulcanica dell’isola d’Ischia:“le Fumarole”.
La sorgente Olmitello è situata in un vallone alle spalle della spiaggia dei Maronti, era ritenuta capace di arrotondare i calcoli (le pietre) e di farli espellere (come indica l’origine del suo nome dal greco pietra rotonda faccio).
La sorgente, si trova nella parte meridionale dell’isola, a circa un terzo di miglio dal mare, in uno strapiombo tra le rocce che si apre sulla spiaggia dei Maronti; essa fu resa resa accessibile dal conte Giorgio Corafà, il quale soggiornò a Testaccio, fino alla propria morte, avvenuta nel 1775.

Come si raggiunge la sorgente

Si raggiunge dalla spiaggia dei Maronti, sulla parete si apre, la Cava di Olmitello, ed a 300m, sgorga l’acqua preziosa. Olmitello, è il naturale prolungamento costiero della sorgente curativa di Nitrodi. Il sentiero per raggiungere la sorgente, scavato nei secoli dal correre delle acque, si snoda in una gola fra chiare fiancate di tufo.

Come si presenta la sua acqua

La sua acqua minerale (bicarbonato-solfato- alcalina) è dotata di particolare potere diuretico. In rapporto alla sua leggerezza è stata sempre usata non soltanto per bagno, ma anche come acqua da bere.
La prima indagine valida preliminare sull’acqua Olmitello fu condotta nel 1958 da B. Messina. Il dr. Giulio Jasolino così ne parlava “...poco discosta...è la famosa Valle dell’Olmitello, così detta dal nome di due salutiferi bagni, che in quella scaturire si veggono dal medesimo nome...”. Jasolino poi nel suo lavoro sottolineava la nomea della fonte acquisita grazie alle guarigioni avvenute e a lui note. L’acqua viene classificata come dotata di meravigliose virtù: acqua calda, dolce e nobile; guarisce l’artrite, giova allo stomaco e ai calcoli, agli occhi, alla palpitazione e a molte febbri, fa sparire il tenesmo (senso frequente e doloroso di bisogno di defecare o orinare). Le sue proptrietà: stimola la diuresi, migliora la funzionalità epatica, ha spiccate proprietà antiuriche, è efficace nelle gastriti e gastroduodeniti; anticamente veniva anche impiegata nelle affezioni rinofaringee.

Proprio Giorgio Corafà, riuscì, grazie alle stufe ed alle acque di Olmitello e Cavascura, a guarire dai numerosi malanni dei quali era affetto, e per questo motivo, fece costruire la strada di collegamento con i Maronti ed erigere nella piazza del Testaccio una colonna su cui collegò una statua di San Giorgio.

Il locale dove viene accumulata l’acqua termale risale al 1700, mentre il complesso termale fu costruito ai primi anni del secolo scorso. Questa struttura, così come è ancora composta oggi veniva utilizzata per l’imbottigliamento delle acque della sorgente e per la produzioni di Sali, a cui vengono conferite notevoli e sorprendenti proprietà curative.

Come si presenta la sorgente

Nonostante il suo splendore, e i relativi benefici, attualmente, l’accesso all’antica sorgente, una delle più importanti e conosciute dell’isola, è impraticabile.
La fitta vegetazione, i rifiuti abbandonati, segnalano uno stato di assoluta inerzia ed incuria, oltre a sottolineare una forte inciviltà.
Condizioni in dissonanza con la bellezza di un luogo guardato con ammirazione dal mondo intero e visitato da numerosissimi turisti, alla ricerca dei benefici delle acque dell’Olmitello.
Non c’è alcun luogo in tutta l’isola che offra un aspetto così selvaggio e triste.

* Al posto della piacevole vegetazione che copre le colline che si attraversano per giungervi, l’occhio non scopre che un terreno nudo e sterile, tagliato a picco, dove si scorgo-no appena alcune tracce di vegetazione. Questa circostanza che rende il luogo soggetto a franamenti continui, è stato causa di un incidente di questa natura capitato qualche tempo dopo la morte di Iasolino e il luogo dove sorgeva la sorgente che ci riguarda fu seppellito sotto un ammasso di macerie. Non fu molto tempo dopo che un medico chiamato Pistoya, stimolato dalla celebrità di quest’acqua e informato dell’opera di Iasolino, riuscì a ritrovarne le tracce. Essendosi il medesimo incidente ripetuto mezzo secolo fa, la sorgente fu di nuovo coperta ma, riuscendo questa volta l’acqua ad aprirsi un passaggio attraverso la terra, la gente del paese si affrettò ad allargare questo passaggio naturale e a scavare un nuovo pozzo al posto di quello che era stato distrutto. A fianco di quest’ultimo vi sono due vasche in muratura. Antiche grotte, che sono nelle vicinanze, erano un tempo destinate a servire da luoghi di sosta e di riposo per i malati che venivano a fare uso di quest’acqua nei luoghi stessi.

*edizione 1937, riportata dal francese in italiano da Nicola Luongo e pubblicata da uata nella parte settent La Rassegna d’Ischia)

Informazioni aggiuntive

  • Tipo di acqua: Acqua chiara, limpida e trasparente
  • Acqua Potabile: Si
  • Temperatura alla sorgente: Acque Omeotermali: temperatura alla sorgente compresa tra i 30°C ed i 40°C
  • Prelievo acqua potabile: Consentito alla fontana
  • Bagno / doccia: Sempre consentito
  • Ingresso: Gratuito
  • Consigliato per: Digestione, Disintossicare l'organismo, Favorisce e regola la diuresi, Esfoliazione naturale, Artrite, Ostruzioni viscerali croniche, Diarrea, Migliora la funzionalità epatica, Giova ai calcoli
  • Odore: Nessuno
  • Sapore: Gusto leggermente alcalino
  • Classificazione dell'acqua: Minerali bicarbonato-solfato-alcaline, ipotermali
Letto 4992267 volte Ultima modifica il Martedì, 13 Settembre 2022 17:24

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