Chiudere gli occhi, inalare i profumi, farsi guidare da tutti i sensi, per poi guardarsi intorno ed avere la conferma, con la vista, della percezione delle proprie sensazioni, associando piante e fiori ai meravigliosi odori provati. Lasciarsi andare alle proprie emozioni, essere coinvolti con la mente e col corpo, per carpire l’essenza che vi è nell’aria ed avere così la conferma di non essere in un luogo qualsiasi ma in un posto magico, dove poter apprezzare la ricchezza del proprio “vivere”.
È questa la filosofia alla base del parco idrotermale “Negombo”, sito nella splendida Baia di San Montano, a Lacco Ameno, dove il mare cristallino, il verde lussureggiante, le proprietà termali si coniugano in un esemplare connubio. Grazie al paesaggista Ermanno Casasco, si riscopre il valore del concetto di “giardino mediterraneo”: lungo il percorso, innumerevoli specie vegetali, senza alcun tipo di catalogazione, per lasciare all’ospite la facoltà di poter fare un’esperienza unica nel suo genere, senza rigidi schemi da seguire, ma affidandosi solo al momento e alla sensazione provata.
Accanto alla natura, la presenza dell’uomo, visibile ma non in sovrapposizione rispetto alla prima, come se piccoli segni architettonici potessero dichiararne la mano. L’anima diventa più leggera alla vista de “L’Arco in cielo” di Arnaldo Pomodoro (1998), dello “Strale” di Lucio Del Pezzo (2003), de “Gli occhi di Nesti e di Neri” di Laura Panno (2003) e del “Volo” di Giuseppe Maraniello (2004).
Una vera e propria osmosi, una simbiosi tra l’elemento naturale e quello umano. Le acque termali come momento ludico, oltre che curativo: un approccio più personale al proprio benessere quotidiano, per poter lasciare spazio alla fantasia, ai propri bisogni, alle esigenze di ognuno. Basta passeggiare nel Negombo per rendersi conto che a volte ci si dimentica di dare spazio alla nostra naturalezza: il corpo lancia i suoi segnali e non sempre la vita frenetica di tutti i giorni ci permette di ascoltarli. Sarebbe un peccato quindi non godere del massaggio plantare dell’irrgang, formato da due percorsi d’acqua (calda e fredda) su ciottoli, secondo la tradizione giapponese, oppure immergersi nella Maya, serie di vasche basate sul metodo Kneipp, le cui forme squadrate ricordano le imponenti piramidi. Subito dopo, basta volgere lo sguardo indietro: uno scorcio panoramico di infinita bellezza si apre davanti a noi, in un gioco di forme, tra vegetazione e roccia, che richiama l’unione tra uomo e donna, lo Ying e lo Yang, con la loro simbologia. In fondo, ogni parco, o bosco che sia, è un insieme di profumi e colori che rimandano a ricordi ancestrali, da non sottovalutare.
Il Negombo è pieno di tali giochi, come la condivisione di spazi comuni.
Per massaggi alla zona cervicale, infatti, si può usufruire dei templari, dove gli schizzi d’acqua, dopo aver accarezzato la pelle, sfiorano la persona accanto, come un’energia che si diffonde dall’uno all’altro. C’è chi invece preferisce l’antroterapia, mediante l’anphalos, dove primeggia il tufo, roccia tipica dell’isola d’Ischia. Ci si immerge nella grotta, lasciandosi cullare dallo scroscio dell’acqua e gustando la pace, magari in compagnia della persona cara.
Per chi invece preferisce il beneficio apportato dallo iodio, vi sono le piscine d’acqua marina, a temperatura ambiente, o la possibilità di usufruire della spiaggia, dove il panorama, con i suoi elementi, viene richiamato all’interno del parco. In un’armonia attentamente studiata, come una sinfonia di Beethoven, le forme delle vasche riprendono quelle della stessa Baia di San Montano: che spettacolo poter vedere quest’alternanza di elementi paesaggistici ed architettonici!
Una baia che ha radici storiche antiche: considerata un porto naturale dagli antichi greci, rappresenta il loro primo approdo sul Tirreno.
Grazie alla Coppa di Nestore, ritrovata dall’archeologo Giorgio Buchner, e all’iscrizione trovata sulla stessa, coppa decantata da Omero nell’Iliade, è stato infatti possibile datare tale approdo: 770 a.C.
Ci si rilassa così, circondati dalla storia e dall’ambiente, alla lettura di un buon libro, magari, per poi rifocillarsi in una delle tante offerte enogastronomiche: una trattoria tipica, con prodotti a chilometro zero, per coloro che amano la territorialità; un ristorante alla carta, più tradizionale, dove gustare vari menù, dal pesce alla carne; un self-service, per coloro che preferiscono pasti veloci, leggeri, per poter godere appieno di tutti i servizi della struttura. Oltre alla ristorazione, essa offre il centro benessere, con l’annesso bagno turco e la piscina coperta. Un’alternativa, quest’ultima, che permette di vivere il Negombo non solo nei mesi aprile – ottobre, ma anche in quelli invernali.
Un parco idrotermale come modus vivendi: la ricerca della perfezione, la “mezza misura” della filosofia greca, un equilibrio da ritrovare in ogni singola personalità degli ospiti dello stesso, in una riscoperta continua del proprio benessere quotidiano.