Cavascura è un bacino idrologico allo stato naturale, dov’è possibile rivivere le epoche antichissime; scavata nella viva pietra di un vallone, non è stata trasformata col passare degli anni ma conserva ancora le sue grotte, le sue piccole cascate, le sue sorgenti bollenti che continuano a venire giù dal monte all’incredibile temperatura di 90°.

La sorgente si trova a circa 300 metri dalla spiaggia dei Maronti, e vi si accede seguendo un rivoletto di acqua calda che si apre su un piccolo letto fra le pareti tufacee della collina. Interessante e pittoresco è il gioco di colori che si osservano man mano che ci si addentra: il violetto vi predomina; si intravede un piccolo corridoio dalle alte pareti di tufo con delle cellette scavate nella roccia.

E’ una sala termale a cielo aperto, con delle ginestre fiorite, folti cespugli, alberi di castagno e querce, le cui foglie passano dal verde al violetto. In alto sulla cresta, la vite distende i viticci abbarbicandoli ovunque e in basso, sotto i vostri piedi, accanto al rivoletto formato dalle acque della sorgente, tanto muschio verde. Nel fondo della valle, dove finisce la parete tufacea gorgoglia la sorgente termale esalando i salutiferi vapori. Nelle grotte scavate nella roccia, le acque caldissime sgorgano naturali. Nella penombra riposante degli antri, i pazienti fanno il bagno assaporando l’autentico contatto con la natura non mediato dall’intervento dell’uomo.

Ci sono poi anche delle docce bollenti che vengono giù dalla montagna come delle cascate e delle saune naturali. In una grotta satura di vapori i pazienti praticano le antichissime stufe, inalando esalazioni gassose che provengono direttamente dalla profondità del bacino idrotermale. C’è poi una doccia bollente che viene giù dalla montagna a forma di cascatella. Sotto il getto di questa acqua termale non si può resistere che pochi minuti perchè la temperatura raggiunge 70-80°.

Cenni storici
Le Terme di Cavascura affondano le loro radici in un epoca in cui la Storia faceva tutt’uno con la Religione e la Natura.  Infatti, già dal periodo della colonizzazione greca era vivissimo il culto per le fonti salutari, giacché gli Antichi attribuivano a queste acque un valore divino perché simbolo di vitalità e vigore inspiegabili. Anche negli scritti di Pindaro, Omero, Strabone e Plinio si possono trovare dei riferimenti a queste sorgenti; essi scrivevano che tutte le sorgenti appartenenti ai Comuni di Barano e Serrara Fontana erano assiduamente frequentate da antiche popolazioni.
Anticamente questa fonte veniva chiamata “Aratro”, forse perché aveva la virtù di raddrizzare e sollevare le persone con problemi di reumatismi, sciatiche e fratture. Infatti, per millenni gli uomini sono andati alle sorgenti termali per riattivare i meccanismi delle loro articolazioni ma anche della loro respirazione, ed infine per recuperare attraverso l’acqua termale, gli sbiaditi valori estetici.
Il termine Cavascura deriva, infatti, da due parole greche “causos” e “coure” che stanno proprio a significare il “calore estremo” dell’acqua di queste sorgenti. Stradone esaltava a suo tempo le virtù curative delle acque di Cavascura, attribuendo a queste ultime la proprietà di curare anche i dolori biliari. Nel periodo Romano, la sorgente di Cavascura conobbe un grandissimo splendore. Are, cappelle e piccoli templi furono eretti in prossimità di questa sorgente a testimonianza di un culto religioso molto spiccato presso queste popolazioni. Lo stesso Cicerone ricordando il suo soggiorno nell’isola di Ischia parla della spiaggia dei maroniti “dove sotto la sabbia e in fondo al mare brucia il cuore di un vulcano e nella valle di Cava Scura scorre un’acqua bollente”. In un documento del Trecento, conservato attualmente presso la Biblioteca Angelica di Roma, il medico personale di Carlo D’Angiò, Giovanni da Casamicciola scriveva che la fonte di Cavascura era “fonte di salute e giovinezza e utile in tutti i dolori delle membra e valevoli per la digestione”.

Dal 1700 ad oggi
Nel Settecento vi fu un rinnovato interesse per le Terme dopo un secolo di dimenticanza. Il merito fu di Gian Andrea D’Aloisio che analizzò le acque al microscopio e confermò le molteplici virtù curative.
Nel 1769 a causa di grosse frane i Bagni di Cavascura erano rimasti sepolti per un lungo periodo sotto un grande ammasso di fango e detriti. Ma grazie al generale napoleonico Giorgio Corafà, viceré di Palermo, che soggiornava al Testaccio per lunghi periodi dell’anno, dopo mesi di lavoro, il materiale tufaceo fu rimosso e l’acqua termale ad elevate temperature sgorgò nuovamente dalla roccia, ripristinando così il normale funzionamento della sorgente.
La fama di queste acque raggiunse nel secolo scorso i luoghi più lontani.
Da ogni parte d’Europa gli ammalati si portavano a Cavascura per sperimentare le virtù curative delle sue acque e dei suoi fanghi applicati sui corpi doloranti.
La curiosità spinse Ferdinando II ad interessarsi di questa sorgente facendo analizzare le acque presso il “Reale Gabinetto Chimico di Napoli”.
Una seconda frana verso la metà dell’Ottocento fece sospendere per molti anni le cure. La lontananza dai centri abitati, il disagio del percorso contribuirono a relegare nell’abbandono un patrimonio ideologico di eccezionale valore terapeutico.
Fu per merito del medico di Serrara Fontana, Lorenzo Fiore, se verso il 1850 Cavascura venne nuovamente riattivata.
Nel 1933 la sorgente e i terreni circostanti vennero donati all’Arciconfraternita di Serrara Fontana con l’intestazione “Opera Pia Beneficenza Fiore” che a sua volta la concedeva in affitto a Vincenzo Migliaccio.
Dopo una gestione quarantennale il complesso venne chiuso per alcuni anni. Passarono circa 10 anni nei quali, questo meraviglioso parco archeologico romano, venne lasciato completamente abbandonato e degradato.

Attualità
Nel 1988 venne ristrutturato e riaperto dai fratelli Di Iorio, che fecero di tutto per mantenerlo allo stato naturale senza apportarvi alcuna modifica o aggiunta. Attualmente è aperto al pubblico da aprile ad ottobre.  Qui si possono fare trattamenti di cosmesi con applicazione di fango naturale rinvenuto sul posto e messo a maturare nell’acqua termale che sgorga dal sottosuolo, massaggi, fanghi e cure inalatorie.  Da una decina di anni, utilizzando come base l’acqua termale, è stata creata una linea cosmetica (che prende il nome da queste Antiche Terme) con la volontà di offrire a uomini e donne fuori dall’ambito termale i benefici e la forza dermoterapica che da millenni sono propri della sua acqua e dei suoi fanghi. Per questo è stato creato un trattamento cosmetico completo in cui di volta in volta all’azione equilibratrice , mineralizzante e purificante dell’acqua salso-bromo-iodica, del fango termale è associata l’azione fortemente idratante dei principi attivi come: il collagene, l’acido iarulonico, tutte le vitamine, gli oli essenziali, la proteina della seta e della soia e l’elastina. Se per millenni i nostri avi si sono mossi dalle più disparate zone del mondo per venire a curarsi presso questa miracolosa fonte, oggi è possibile ottenere i desiderati benefici estetici di quest’acqua utilizzando questa linea di prodotti che è formata da: linea viso, linea corpo, linea benessere, linea uomo, solari, saponi e profumi.

di Tiziana Di Iorio


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