Qual è il focus del recente studio che ha visto assieme a lei, quale relatrice, la professoressa Amelia Filippelli?
Lo studio ha avuto come focus la psoriasi volgare a placche che è tra le più frequenti malattie dermatologiche. Si tratta di una patologia cutanea infiammatoria, cronico-recidivante, non contagiosa che impatta in maniera negativa sulle relazioni sociali e qualità di vita dei soggetti che ne sono affetti.
Nel mondo sono circa 125 milioni, di cui 3milioni solo in Italia, le persone sofferenti di psoriasi, la cui forma volgare a placche, con un’incidenza dell’80%, costituisce la forma clinica più diffusa della malattia. I dati sono stati illustrati dalla Società Europea di Dermatologia nel 2015. La patologia incide sulla qualità di vita dei pazienti come cancro ed infarto. Il 75% degli psoriasici si sente poco attraente e perde l’autostima, il 54% è depresso, il 31% accusa conseguenze economiche per le limitazioni del tempo.
Esistono differenze tra l’acqua di Nitrodi e quella, così detta, “normale”?
Si. Le acque di Nitrodi presentano caratteristiche chimico-fisiche che le conferiscono effetti medicamentosi, terapeutici, l’acqua di rubinetto no.
Di che acqua si tratta e quali sono le sue caratteristiche?
Secondo la classificazione di Marotta e Sica, in base alle sue caratteristiche l’acqua di Nitrodi è classificabile come acqua minerale (residuo fisso a 180°C=1126mg/dL), ipotermale (temperatura di scaturigine alla sorgente= 27,6°C), solfata (ioni solfati=278mg/L) contenente oltre solfati una buona concentrazione di ioni: bicarbonato, calcio, cloro, sodio e silice. Questi elementi conferiscono a quest’acqua minerale importanti azioni farmacologiche (azione trofica, antitossica e metabolica su parenchima epatico; azione lenitiva ed antiinfiammatoria a livello cutaneo). A livello intestinale possono anche intervenire sui processi di assorbimento contribuendo al miglioramento della funzione digestiva.
In quali settori può essere impiegata, si può bere?
Per le sue caratteristiche trova indicazione nelle malattie croniche di pertinenza dermatologica (psoriasi volgare a placche, acne, eczema, dermatite atopica e dermatite seborroica ricorrente) e nelle patologie artrosiche. Dati di letteratura evidenziano effetti benefici anche in ambito gastroenterico e contribuiscono al miglioramento della funzione digestivae assimilativa. Le acque solfate mediante tecniche inalatorie, per una azione battericida e decongestionante e per modificazione delle proprietà reologiche del muco bronchiale legate allo ione solfato, sono indicate anche nelle affezioni croniche delle vie respiratorie. Può essere assunta come bibita secondo prescrizione medica.
Quanto conta associare all’assunzione una corretta alimentazione e movimento regolare?
Tantissimo. Una corretta ed equilibrata alimentazione associata all’esercizio fisico e ad una appropriata idratazione consente un normale sviluppo dell’organismo nonché l’acquisizione ed il mantenimento di un buono stato di salute.
Che contributo offre il vostro studio alla nuova stagione del Termalismo nel suo insieme ma in particolare a quello ischitano?
Il nostro lavoro ha mostrato che un ciclo balneoterapico con tale acqua minerale è in grado di migliorare il quadro clinico-sintomatologico di soggetti sofferenti di psoriasi volgare a placche di entità lieve-moderata poiché in grado di indurre una significativa riduzione del prurito e dell’Indice PASI (Psoriasis Area and Severity Index che in clinica viene usato per valutare la gravità della patologia psoriasica). L’acqua minerale di “Nitrodi” può costituire un’importante fase della strategia terapeutica.
Quale visione si conferma?
Sicuramente la validità terapeutica dell’acqua termale di Nitrodi nota fin dai tempi dell’antica Roma. Nel 1757 nel luogo dove è sita la sorgente vennero ritrovati 11 rilievi marmorei, di epoca romana, dedicati alle Ninfe Nitrodi a testimonianza della guarigione e gratitudine di tutti i malati che si recavano lì per curarsi. Viene anche confermata la bontà del patrimonio idro-geologico a cui Ischia deve la sua notorietà nel mondo.
Eppure c’è chi resta dubbioso sui benefici o parla di risultati “miracolosi”. Secondo lei perché?
Purtroppo ancora oggi è diffuso lo scetticismo dovuto secondo me ad una scarsa diffusione della cultura termale, in particolare a livello didattico universitario e questo è stato ed è l’obiettivo che stiamo perseguendo da vari anni.
Quali i vostri prossimi passi?
Nel 2004 abbiamo iniziato un percorso che ha condotto alla nascita dell’Associazione non profit F.I.R.S.Thermae (Formazione Interdisciplinare, Ricerche e Scienze Termali).
Si tratta di un centro di eccellenza di rilievo internazionale in ambito termale. Il F.I.R.S.Thermae collabora con Centri di ricerca, Università, stabilimenti e comprensori termali presenti in Italia e in vari paesi europei ed extraeuropei (es. Francia, Spagna, Germania,USA, Romania etc).
F.I.R.S.Thermae è inserito in Anagrafe Nazionale di ricerche del M.I.U.R (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca Scientifica). Il F.I.R.S.T.hermae, durante il mio presidio, ha siglato un protocollo di intesa con il Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Odontoiatria dell’Università degli Studi di Salerno diretto dal Prof. Mario Capunzo.
La nostra mission comprende la validazione scientifica dei mezzi curativi termale, la valorizzazione e riqualificazione dei territori e comprensori termali, attività di formazione anche ad alto livello, diffusione della cultura termale e del termalismo nonché scopi umanitari e sociali poiché le sorgenti termominerali campane ed italiane costituiscono una enorme ricchezza che va salvaguardata e valorizzata.
Su questi obiettivi io e la Prof.ssa Filippelli (che fa parte del comitato tecnico-scientifico di F.I.R.S.Thermae) ci focalizzeremo nei prossimi anni.
di Graziano Petrucci