Nel versante meridionale dell’isola, in quello che potremmo definire il più selvaggio angolo di questo paradiso, nasce la sorgente di acqua medicamentosa sacra ad Apollo e alle ninfe di “Nitrodes”.
La sorgente di Nitrodi si inserisce in un contesto ambientale unico, una geomorfologia caratterizzata da accentuati dislivelli spesso solcati da canions e valloni tra balze tufacee e ruscelli che giungono fino al lido dei Maronti.
Giungere alla fonte è già un’esperienza sensoriale entusiasmante. Il sistema florofaunistico, tipicamente mediterraneo, accoglie il visitatore inebriandolo con i vivaci colori delle ginestre e gli inconfondibili odori delle erbe aromatiche tipiche, del lentisco insieme a mirti, lavanda, valeriana e allori. L’area appare spesso ricoperta di ipomee, caprifogli, acanto. Interessante la presenza di agavi e fichi d’india, testimonianza dell’uso di queste specie tropicali quali siepi di confine e frangivento.
Le proprietà terapeutiche delle acque di Nitrodi sono state riconosciute dal Ministero della Salute (Decreto 3509/03), tuttavia non si può prescindere dall’antichissima tradizione curativa, risalente addirittura al periodo Greco dell’isola d’Ischia (VIII sec.a.C.) come attesta il suo stesso nome. Le Ninfe Nitrodi, a cui la fonte era dedicata, sono ricordate in tutti i testi classici greco-latini, da Omero in poi.
La leggenda narra che per le contrade euboiche infuriava un grave contagio, causa di lutti continui, per cui la gente rivolgeva preghiere e doni agli dei per impetrare protezione. Consultato l'oracolo, la Sibilla così vaticinò: "La salvezza che cercate, verrà soltanto da una Ninfa". Di quale Ninfa si trattasse non si capiva e di tale incertezza profittò Iale, brava nel tramare insidie, nata in Aenaria ( Ischia), introdotta nelle schiere delle Driadi (ninfe dei monti).
Cogliendo l'occasione del responso, si presentò come colei che poteva fermare il diffondersi della pestilenza. Ma ciò avrebbe potuto avverarsi soltanto dopo aver ricevuto doni votivi offerti presso altari a lei consacrati. Tutti accettarono le condizioni. Poiché la profetessa aveva peraltro indicato che soltanto le acque di Ischia potevano portare la salvezza, Iale si insinua nei reconditi seni per i fumanti bacini e per gli antri tenebrosi; raccoglie nitro e zolfo da mescolare con le acque salutari e già si appresta all'uscita, quando la scorge Inarime che, raggiuntala, così l'apostrofa: "Cosa cerchi? Chi ti ha spinto qui?". Scoperta nel suo furto, Iale perde i sensi e la mente. Il gelido corpo si irrigidì in sasso. E, siccome prima, mentre desiderava gli onori dovuti al dio indigete, aveva rimescolato i doni di quei fossili stillanti sotto i rifluenti antri, come se questa fosse una debita parte di pena, fusi ancora i rapiti liquidi, a testimonianza del furto, la celebre vergine venne in fonte mutata. E, poiché ciò che Iale aveva rubato ai lidi di Inarime odorava di nitro, anche alla fonte fu conservato il nome di Nitroli.
Le proprietà terapeutiche della fonte di Nitrodi sono state riconosciute già nel 1588. Il dott. Giulio Jasolino nel suo libro “ De’ Rimedi Naturali che sono nell’isola di Pithecusa hoggi detta Ischia” così descriveva la fonte: “ Rinfresca quest’acqua, tempera le viscere, e fa tutte quelle cose, che può fare, e suole un bagno di acqua dolce, e potabile, e però sono le donne di quel luogo di buona abitudine i corpo, e belle, perché ogni dì stanno in quell’acqua, per lavare i panni, e ogni dì l’usano. Questa è più utile a figliuole, e a putti, che alle altre nature, bevendola, e usandola in bagno. Il casale è piccolo, pure, parte per l’amenità del luogo, e dell’aria, e parte ancora per le acque, ha molti uomini vecchi, che passano novanta anni. Né questo dovrà essere ad alcuno maraviglia: perché in tutta l’isola gli uomini, e le donne vivono lungo tempo; ma questo luogo passa certo, e supera tutti gli altri”.
L'acqua della Sorgente di Nitrodi è classificata come medio - minerale (bicarbonato - solfato e alcalino - terrosa) e ipotermale. Tra i principali componenti: sodio, calcio, potassio, cloro, zolfo, carbonio. Favorisce e regola la diuresi, migliora la capacità funzionale del rene, ha spiccate proprietà antiuriche, è efficace nelle artropatie pratiche, risolve o migliora gastriti e gastroduodeniti (l'acqua esercita azione ambivalente: riduce l'ipercloridria e aumenta l'ipocloridria), e ottimo coadiuvante nelle ulcere gastroduodenali, possiede qualità trofo - cicatrizzanti a livello cutaneo e cutaneo – mucoso, guarisce ulcere da varici, piaghe, fistole, foruncoli e rende la pelle sana, pura, liscia, luminosa (Da M.Mancioli - Le proprietà terapeutiche delle acque di Nitrodi e Olmitello; ed analisi 1986).
Il Parco si sviluppa in maniera equilibrata all’interno del “boschetto sacro”, è attrezzato nel massimo rispetto della natura circostante, che senz’altro è tra le più suggestive e meno contaminate di Ischia. In un angolo di macchia mediterranea, il parco offre la possibilità di godere delle docce di acqua sorgiva (28°) che lascerà la pelle ed i capelli lisci e vellutati come non mai.
Il flusso continuo della sorgente, il sole, le piante officinali e le bevande preparate con l'acqua di Nitrodi la baia dei Maronti e Sant’Angelo che fa da cornice rendono la Fonte di Nitrodi una meta che il viaggiatore non deve assolutamente perdere. Un ambiente spartano e autentico vi accoglierà per permettervi di perdere la cognizione del tempo, ritrovare in pochi minuti la tranquillità, rilassarvi sotto il getto tiepido di un acqua dolce e scoprire un impagabile sensazione di benessere.
di Maria Grazia Orlacchio